Solitudo (astronomia)

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Solitudo (plurale: solitudines) è un termine latino che significa letteralmente solitudine, e per tropo anche luogo isolato o deserto, ed è usato in astronomia osservativa dove è stato introdotto all'inizio del XX secolo da Eugène Michel Antoniadi per le albedo più scure della superficie di Mercurio.[1] Come ogni altra albedo le solitudines non corrispondono necessariamente a reali formazioni geologiche.

Molti dei nomi introdotti da Antoniadi sono stati successivamente ripresi dall'Unione Astronomica Internazionale come parte della nomenclatura ufficiale delle caratteristiche di albedo di Mercurio.[2] Ad oggi, dopo il completamento della cartografia di Mercurio grazie alle immagini riprese dalle sonde Mariner 10 e MESSENGER, questi termini non sono più utilizzati nell'astronomia professionale mentre rimangono in uso nell'astronomia osservativa amatoriale.

Le 17 solitudines e le altre albedo individuate da Antoniadi in una mappa del 1934.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) T.J. Mahoney, Mercury, Springer Science & Business Media, 2013.